Il mercato immobiliare nell’era della pandemia: una breve analisi
Ci troviamo in un momento storico molto particolare, forse mai vissuto prima se consideriamo le sue peculiarità. La situazione che si è venuta a creare nell’ultimo anno e mezzo a livello sanitario è da subito tracimata, inondando qualunque altro aspetto della vita. Sia a livello personale, individuale e psicologico che a livello socio-economico.
Ha davvero stravolto molte delle nostre certezze e, adesso che comincia a intravvedersi qualche spiraglio di ripresa, è il caso di fare il punto della situazione nell’ambito del settore immobiliare.
Rispetto al 2019, la situazione pandemica ha determinato una prevedibile diminuzione delle compravendite nel primo semestre del 2020. E’ comprensibile che, sia psicologicamente che da un punto di vista finanziario, il mercato abbia subito una notevole contrazione, per usare un termine economico, un trauma, per usarne uno psicologico.
La casa al tempo del coronavirus: troppo grande, troppo piccola, troppo chiusa
Per diversi mesi, mentre imperversava la pandemia, siamo stati costretti a rimanere in casa dove abbiamo trascorso tante ore. Abbiamo percepito un senso di desolazione, in alcuni casi, in altri di affollamento. Quando siamo stati soli, abbiamo sentito la nostra dimora troppo grande. Quando abbiamo avuto voglia di cucinare per riempire il tempo e per calmare l’animo, o di lavorare in smart-working, l’abbiamo sentita troppo piccola.
Rimanendo per lo più chiusi in casa e non potendo varcare i confini delle nostre proprietà, spesso nemmeno per recarci al lavoro, abbiamo avuto bisogno di respirare all’aria aperta o di passare il tempo, magari con un po’di giardinaggio. Ebbene, in quel momento abbiamo desiderato un balcone, possibilmente un po’ meno sacrificato, o un giardino tutto nostro dove sentire noi e i nostri figli più sicuri e più liberi.
Nonostante tutto, siamo stati fermi, certamente non potevamo fare degli investimenti impegnativi in un momento del genere. Inoltre, la scelta della casa implica una serie di dinamiche complesse da percorrere, anche solo da un punto di vista logistico.
Dopo la crisi segue la crescita. Facciamo il punto: non più sogni ma soluzioni concrete
Come accade spesso dopo una contrazione o a una vera recessione, la curva della ripresa si rialza quasi come una fisiologica reazione alla crisi vissuta. Crisi e crescita sono due concetti più legati tra loro di quanto non si pensi. Lo sa bene chi si occupa di macroeconomia, ma anche chi si occupa del mercato immobiliare ha ben presente questo concetto.
Infatti, dopo la crisi che si è verificata nel settore dell’immobile, così come in molti altri, appena la situazione ha mostrato segni di riapertura, è riemerso forte il desiderio di acquistare o vendere casa.
Non solo, dopo questa drammatica congiuntura, cambia il modo di pensare la propria abitazione. Ci siamo rialzati e, ognuno a suo modo, ha ricominciato a pensare alla casa, magari ad una nuova casa. Senza sognare, ma con una nuova ed estremamente concreta consapevolezza.
La casa dei sogni: le nuove tendenze dopo la pandemia
La drammatica esperienza trascorsa ha modificato le nostre priorità. È cambiata la percezione degli spazi interni ed esterni in cui siamo inscritti; così come il modo di sentire il rapporto con chi condivide la casa in cui viviamo. In questi ultimi mesi abbiamo dovuto modificare anche alcune regole deontologiche legate alla nostra attività professionale che abbiamo trasferito nel nostro salotto o, i più fortunati, nello studio “domestico”, con tutto ciò che questo comporta… Infine, non meno importante, abbiamo dovuto fare i conti con lo stop alle attività sportive, nostre e dei nostri figli, che ha limitato ulteriormente la nostra “mobilità”.
Ecco perché, la casa che desideriamo ora è il frutto di una nuova consapevolezza che scaturisce da esigenze mai immaginate prima.
Dalle ultime indagini post-Covid emerge che l’interesse degli acquirenti si è spostato su abitazioni più spaziose, indipendenti o semi-indipendenti per sentirsi più autonomi, liberi e per dare più respiro ai momenti trascorsi tutti insieme sotto uno stesso tetto. Questa tendenza è spesso accompagnata dalla richiesta di spostarsi dalle grandi città per preferire l’hinterland.
Inoltre, rispetto a prima, è in aumento la tendenza ad acquistare immobili con spazi esterni e giardini possibilmente privati, per concedersi, almeno, la possibilità di questo “respiro”. In alternativa, balconi o vere e proprie terrazze, ampie e spaziose, in grado di sostituire il giardino e, spesso, ancora più intime e riservate.
Casa dolce casa: un prezioso tesoro
Prima di tutto è importante sapere che, a differenza di quello che accade in molti paesi nel resto d’Europa, la maggior parte delle famiglie italiane, circa l’80%, vive in una casa di proprietà. Gli italiani sono molto legati alla casa, tanto che molti di loro possiedono anche una seconda casa.
Per gli italiani la casa è qualcosa di più di un semplice, e spesso transitorio, luogo alternativo a quello lavorativo. È un’“esperienza”, talvolta una vera passione, che coinvolge tutta la vita personale più intima, fino a quella familiare. Per molti rappresenta uno dei riferimenti principali della propria vita.
Questo è un aspetto molto particolare e delicato soprattutto quando l’abitazione non deve soddisfare e appagare solo una persona, ma deve rispondere ai gusti, alle necessità, alle inclinazioni e alle disponibilità di più persone diverse all’interno della famiglia. Allora, quello della casa diviene ancora di più un vero e proprio sistema, un mondo che va esplorato per conoscerlo nelle sue zone più recondite.
Acquistare e vendere casa: è arrivato il momento di svoltare
Dunque, semaforo verde alla vendita della nostra vecchia casa e all’acquisto di una nuova dimora che sia veramente accogliente e pratica per tutti, come e dove la vogliamo.
Quello della compravendita di una casa è sempre un momento delicato e complesso. Forse ora ancora di più perché maggiore è la consapevolezza di ciò che vogliamo, al di là di sogni vaghi che potrebbero rivelarsi nel tempo, poco risolutivi.
E’, dunque, fondamentale che l’acquisto della casa non si trasformi in un’esperienza spiacevole, quando non frustrante. Quando il mercato è molto ampio e variegato il rischio di rimanere disorientati e dietro l’angolo.
Vendere o acquistare: perché sia sempre un’esperienza consapevole e costruttiva
Teniamo conto che tra vendere e acquistare intercorre una notevole differenza anche a livello psicologico ed emotivo.
Vendere una casa, infatti, porta spesso con sé sentimenti contrastanti, come sempre quando ci liberiamo di qualcosa che ha fatto parte di noi, dei nostri affetti e della nostra vita. È comprensibile che possa non essere un’esperienza entusiasmante per tutto ciò che comporta.
Acquistare una casa, invece, dovrebbe essere un momento meraviglioso, accompagnato da sentimenti costruttivi, da progetti creativi e pratici; insomma un’esperienza eccitante, una sorta di rinascita.
Perché sia proprio così, è fondamentale conoscere e tenere conto di molteplici aspetti che intervengono nel momento in cui acquistiamo la casa. Pensiamo, solo per fare alcuni esempi, alla necessità di conoscere a fondo la zona e il mercato locale, le norme che regolano eventuali finanziamenti, nonché tutte le pratiche e procedure burocratiche che accompagnano la compravendita di un immobile.
Sono molto numerosi e a volte complessi gli accorgimenti da considerare durante la compravendita della nostra casa. Con Re Immobiliare sarà un’esperienza sempre consapevole e costruttiva!